L'Intelligenza Artificiale entra in classe (e nel laboratorio): la mia esperienza con la modellazione 3D.
Come docente, sono sempre alla ricerca di strumenti che possano colmare il divario tra l'apprendimento teorico e le competenze digitali pratiche richieste oggi. Recentemente, mi sono imbattuto in una piattaforma che ha cambiato il mio approccio alla creazione di contenuti didattici multimediali: Meshy (https://www.meshy.ai/discover).
In questo articolo voglio condividere con voi come funziona questo strumento e, soprattutto, come lo stiamo utilizzando per ricostruire digitalmente il nostro laboratorio di Scienze.
Meshy è una piattaforma freemium che sfrutta l'intelligenza artificiale per creare modelli 3D in pochi minuti. La sua versatilità è notevole: permette di generare oggetti tridimensionali partendo da semplici immagini, da testo (Text-to-3D) o persino convertendo altri formati 3D.
L'aspetto più sorprendente è l'accessibilità. Non serve essere esperti di modellazione per iniziare. L'interfaccia è intuitiva e supporta anche prompt in lingua italiana. Il processo è lineare:
Descrizione: Si descrive l'oggetto desiderato nel dettaglio.
Scelta del Modello: La piattaforma offre diverse opzioni. Personalmente consiglio Meshy 6 Preview per chi cerca la massima accuratezza geometrica e dettaglio, anche se sono disponibili le versioni 5 (ottima per i materiali) e 4 (più stabile).
Generazione: Cliccando su "Genera", in circa un minuto si ottiene il modello grezzo.
Texturing: È possibile applicare texture e colori in una fase successiva dedicata.
Per i modelli umanoidi, c'è anche la possibilità di definire la "posa", funzione utilissima se si vogliono poi animare i personaggi (rigging).
Come molti tool freemium, Meshy ha dei limiti. Si parte con un credito gratuito che si ricarica o esaurisce, e il download diretto dei modelli ad alta definizione è spesso riservato agli abbonati (la versione free limita spesso al modello Meshy-4 "low poly"). Inoltre, l'export diretto verso motori grafici come Unity o Blender richiede l'abbonamento.
Tuttavia, esiste un workaround molto interessante per la didattica: l'integrazione con Sketchfab. Invece di scaricare il file, è possibile caricare il modello direttamente e gratuitamente sul proprio account Sketchfab (https://sketchfab.com/feed). Da lì, la gestione dell'asset diventa molto più flessibile. È importante ricordare che, nella versione gratuita, la licenza è automaticamente CC BY 4.0, che richiede l'attribuzione dell'autore: un ottimo spunto per insegnare ai ragazzi il rispetto del diritto d'autore e delle licenze Creative Commons.
Ho voluto mettere alla prova Meshy non solo per creare oggetti statici, ma per rendere interattiva un'attività che sto svolgendo con la mia classe di Liceo Scientifico. L'obiettivo del progetto è ambizioso: costruire la versione digitale del nostro laboratorio di Scienze.
Utilizzando ThingLink come contenitore, stiamo mappando il laboratorio con foto a 360° e materiale multimediale. Qui entra in gioco l'IA: non ci siamo limitati a fotografare la strumentazione esistente. Abbiamo usato Meshy per generare personaggi 3D, come un professore virtuale e una studentessa, che fungono da "guide" all'interno del tour virtuale, spiegando il funzionamento delle attrezzature o le norme di sicurezza.
L'uso di strumenti come Meshy per la ricostruzione di ambienti scolastici (Digital Twin) offre spunti pedagogici profondi:
Competenze Digitali Attive: Gli studenti non sono fruitori passivi di contenuti, ma creator. Imparano a scrivere prompt efficaci (Prompt Engineering), comprendono le basi della geometria solida e gestiscono flussi di lavoro tra piattaforme diverse (Meshy -> Sketchfab -> ThingLink).
Appropriazione dello Spazio: Ricostruire il laboratorio aiuta gli studenti a "sentire" lo spazio come proprio. Devono osservare con attenzione, capire la funzione di ogni strumento per poterlo descrivere all'IA o posizionare nel contesto virtuale.
Inclusività: Un laboratorio virtuale è accessibile sempre, anche da casa. Le guide avatar create con l'IA possono essere programmate per spiegare esperimenti e materiali infinite volte, supportando chi ha bisogno di tempi di apprendimento diversi.
STEAM in azione: Questo progetto è un perfetto esempio di metodologia STEAM, dove la Scienza (il contenuto del laboratorio) incontra la Tecnologia (IA), l'Ingegneria (il processo di costruzione virtuale) e l'Arte (la cura estetica dei modelli e dell'ambiente).
La scuola si apre all'esterno: ad eccezione di pochi eventi, come gli Open Day, è difficile far visitare la scuola a genitori e altre persone interessate. Inserendo questo lavoro nel sito scolastico è possibile farlo senza sconvolgere la vita scolastica e comunicare con l'esterno con facilità.
In conclusione, l'IA generativa come Meshy non serve a sostituire la creatività manuale, ma ad amplificarla, permettendo a docenti e studenti di realizzare progetti che fino a pochi anni fa avrebbero richiesto competenze professionali avanzate.